BENVENUTI

venerdì 18 maggio 2012

Un brano dell'antologia della spedizione


Riportiamo uno stralcio de "Il fu Mattia Pascal", intramontabile romanzo del celebre Luigi Pirandello, in cui il protagonista apprende la notizia della sua "pseudo-morte" dando vita a quella crisi di identità che innescherà il racconto dello scrittore girgentino.
Risulta fondamentale il ruolo del telegrafo, strumento che permette al giornale di apprendere tempestivamente le notizie da pubblicare, così come è caratteristica dell'Italia del primo Novecento la figura del vetturino della posta.

" Mi cercai nelle tasche il giornale. Lo avevo lasciato in treno. Mi voltai a guardare il binario deserto, che si snodava lucido per un tratto nella notte silenziosa, e mi sentii come smarrito, nel vuoto, in quella misera stazionuccia di passaggio. Un dubbio più forte mi assalì, allora: che io avessi sognato?
 Ma no:
 « Ci telegrafano da Miragno. Jeri, sabato 28... »
 Ecco: potevo ripetere a memoria, parola per parola, il telegramma. Non c'era dubbio! Tuttavia, sì, era troppo poco; non poteva bastarmi.
 Guardai la stazione; lessi il nome: ALENGA.
 Avrei trovato in quel paese altri giornali? Mi sovvenne che era domenica. A Miragno, dunque, quella mattina, era uscito Il Foglietto, l'unico giornale che vi si stampasse. A tutti i costi dovevo procurarmene una copia. Lì avrei trovato tutte le notizie particolareggiate che m'abbisognavano. Ma come sperare di trovare ad Alenga Il Foglietto? Ebbene: avrei telegrafato sotto un falso nome alla redazione del giornale. Conoscevo il direttore, Miro Colzi, Lodoletta come tutti lo chiamavano a Miragno, da quando, giovinetto, aveva pubblicato con questo titolo gentile il suo primo e ultimo volume di versi.
Per Lodoletta però non sarebbe stato un avvenimento quella richiesta di copie del suo giornale da Alenga? Certo la notizia più « interessante » di quella settimana, e perciò il pezzo più forte di quel numero, doveva essere il mio suicidio. E non mi sarei dunque esposto al rischio che la richiesta insolita facesse nascere in lui qualche sospetto?
 « Ma che! » pensai poi. « A Lodoletta non può venire in mente ch'io non mi sia affogato davvero. Cercherà la ragione della richiesta in qualche altro pezzo forte del suo numero d'oggi. Da tempo combatte strenuamente contro il Municipio per la conduttura dell'acqua e per l'impianto del gas. Crederà piuttosto che sia per questa sua "campagna". »
 Entrai nella stazione.
 Per fortuna, il vetturino dell'unico legnetto, quello de la posta, stava ancora lì a chiacchierare con gl'impiegati ferroviarii: il paesello era a circa tre quarti d'ora di carrozza dalla stazione, e la via era tutta in salita.
 Montai su quel decrepito calessino sgangherato, senza fanali; e via nel buio."

Nessun commento:

Posta un commento